Itenerari: Villa Jovis

 

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Villa Jovis

 

Villa Jovis

La Villa Jovis costituisce il complesso archittetonico meglio conservato e documentato . Le strutture occupano una superficie di circa 7.000 mq, ma l'area della Villa doveva avere una estensione di circa 30.000 mq.

In questi ruderi gli studiosi hanno riconosciuto la residenza imperiale ricordata da Plinio il Vecchio, il luogo da cui, stando a Svetonio, Tiberio guidava l'mpero da qui.Si sa che non è stato mai trovato, né tanto meno gli scritti storici aiutano a individuarlo. Tutto ciò che si sa è che si tratta di una villa tiberiana collocata sul punto più alto di Monte Tiberio. La tradizione storica vuole che il nome della villa sia un altro. Si! Proprio un altro. Infatti Svetonio riporta il nome di una villa "Jonis" e non "jovis". Il nome si riferirebbe dunque al mito di lo, la sacerdotessa di Hera, sedotta da Zeus, trasformata in mucca dalla gelosa Hera, e salvata poi dalla dea Iside presso il suo santuario in Egitto.

La storia della ricerca archeologica inizia nel 1733 per mano di Giovanni Maria Secondo, trae una prima descrizione e perpreta le spoliazioni del complesso: vennero prelevati numeroso rivestivemneti, interi pavimenti in mosaico. Tra i tanti materiali sottratti va ricordato il pavimento in opera sectile, ricostruito nella stessa Capri, davanti all'altare della ex Cattedrale di S.Stefano.

Nel 1827 vennero effetuate altre ricerche e si devono a Giuseppe Feola, sindaco di Capri ed ispettore agli scavi. Le ricerche si limitarono al quartiere orientale, dove furono recuperati oggetti di particolare valore artistici: "La Cavalcata" grande lastra di marmo decorata a rilievo; "Pan sul mulo" sempre in rilievo e tutti conservati al Museo Nazionale di Napoli.