Sabato 30 novembre 2013

Capri

Capri cancella la seconda rata Imu: «Merito dei nostri conti in ordine»

Abolito dal Consiglio Comunale di Capri il pagamento della seconda rata IMU sulle seconde case date in comodato gratuito ai parenti entro il primo grado. La decisione è stata accolta dal Consiglio Comunale di ieri che ha votato all’unanimità l’ordine del giorno proposto dall’assessore al Bilancio Salvatore Ciuccio. L’argomento, di scottante attualità, ha tenuto banco nell’assise della sala del Consiglio Comunale in piazzetta dove si è discusso lungamente di equiparare all’abitazione principale quegli immobili che vengono occupati da figli o genitori come case di residenza. Il beneficio, dopo le operazioni di voto, sarà immediatamente applicabile e quindi con la decisione del Consiglio la seconda rata IMU, il cui pagamento era previsto il prossimo 16 Dicembre, è stata cancellata. La possibilità di esentare dal pagamento era stata inserita nel Decreto Legge varato dal Governo, che affidava ai comuni la discrezionalità di esentare dal pagamento della rata coloro i quali concedono in comodato le loro abitazioni ai figli o ai genitori. Ovviamente la casa doveva essere utilizzata come abitazione principale. Quindi, come ha spiegato nella sua ampia e dettagliata relazione l’assessore Salvatore Ciuccio, la palla è passata ai comuni che dovevano operare le scelte giuste. “L’amministrazione di Capri, quindi – ha dichiarato Ciuccio – coerente con la linea politica sempre perseguita (l’ICI sulla prima casa i capresi infatti non la pagavano già dieci anni prima della sua cancellazione), ha voluto concedere il beneficio alla popolazione residente. Capri – ha ricordato l’assessore al bilancio – è stato uno dei 143 comuni italiani sugli 8203 esistenti ad essere dichiarato comune virtuoso, ed unico nel sud Italia, proprio per l’oculatezza della sua politica economica. Il mancato introito infatti di circa 50.000 euro derivante dall’abolizione della seconda rata IMU - ha spiegato Salvatore Ciuccio - sarà coperto attraverso un’operazione di revisione delle spese, mantenendo gli impegni legati alla spending review”. Chiaramente, l’esenzione non riguarda le case di lusso, le ville e le seconde case che producono introiti. Nelle casse comunali entrano attraverso l’IMU sei milioni e seicentomila euro che vengono divisi equamente con lo Stato al 50%. Nel bilancio comunale, alla voce IMU, si trovano infatti 3 milioni e 300mila euro per seconde case, esercizi commerciali ed alberghi, e per la prima casa è lo Stato a versare nelle casse comunali 1 milione e 200mila all’anno a fronte dei mancati introiti da parte del Comune. Ammonta a 4 milioni e mezzo il gettito d’entrata nelle casse comunali relativo all’IMU e quindi il mancato introito di 50mila euro viene ampiamente coperto attraverso l’operazione che è stata studiata ad hoc dall’assessore al bilancio che ha applicato tempestivamente la possibilità data dal Decreto Legge appena varato. “Un’applicazione che è stata possibile attuare tempestivamente - chiarisce l’assessore - solo perché il bilancio comunale lo permette ed i nostri conti sono perfettamente in regola”.